Dal Giusto

Tra le pagine incontrerai:



Immagina una ragazza dai capelli rossi e dalla pelle bianca come la neve. Immagina i suoi occhi che cambiano a seconda del tempo, sfumando fino divenire freddi come ghiaccio mentre il suo sorriso si fa caldo come un raggio di sole.
Continua ad immaginare come, nonostante l’apparenza delicata come un petalo di rosa, trasudi voglia di vivere e sappia spronarti sempre ad andare avanti.
Se chiudi gli occhi riesci forse anche a capire il suo potere magico che è quello della lettura della mente. I pensieri degli altri arrivano nella sua testa come un flusso di un rubinetto aperto e a volte, se si concentra, riesce a scavarti anche dentro.
Metelaine, questo è il suo nome, è una ragazza di Città Nuova che a Borgo Opaco si troverà ad affrontare qualcosa di più grande di lei, rischiando di sacrificarsi in nome dell’amicizia.
Metelaine crede nei sogni, nelle favole, nell’equilibrio karmico e ama fare del bene perché ama veder le persone felici. Il suo colore preferito è il blu, simbolo della calma e della tranquillità, ma allo stesso di emozioni profonde e intense come l’acqua.
Perché dell’acqua Metelaine ha l’animo pacifico e cristallino, ma nel momento in cui si arrabbia riesce a tirar fuori tutta la tempesta.



Leggendo la parola Oltretomba sono sicura che ti verrà in mente l’Inferno, forse proprio quello di Dante Alighieri, diviso in gironi. Ma nel mondo di Borgo Opaco, l’Oltretomba è un luogo fatto di oscure caverne, buche profonde e grida.
Tra ghiaccio e fuoco, chi custodisce questo luogo maledetto – e transitorio solo per alcune anime – è Anubi: il Dio delle scelte da prendere, il Signore delle Vie, il Dio della sacra terra.
Per la maggior parte delle divinità, l’unico interesse è ricevere lodi, offerte e sacrifici, anche umani se del caso.
Ogni Divinità vuole sentirsi unica e importante, ma al Dio Anubi tutto questo non suscita nessun interesse.
L’unica cosa che il dio dal corpo di un uomo e la testa di sciacallo brama è siglare patti con qualsiasi tipo di creatura, perché colui che appartiene all’oscurità dona sempre un prezzo a tutto. Anubi gira per Borgo Opaco con l’aspetto del classico uomo d’affari: completo elegante nero, guanti scuri e una valigia di pelle... qualcuno dice che si tratti di pelle umana, ma l’impossibilità di avvicinarsi troppo lascia questo dettaglio nell’incertezza.
Attenzione a girare nei cimiteri di notte. C’è il rischio di trovarsi di fronte al Dio in persona, questa volta nella sua forma di sciacallo dai denti aguzzi e le orecchie appuntite.




In alcuni momenti nella vita, tutti ci siamo sentiti un po’ come la ragazza che sto per presentarti. Sono sicura che hai attraversato anche tu periodi in cui sentivi il bisogno di nascondere la tua anima dentro una corazza; momenti in cui hai costruito quell’armatura e l’hai poi vestita per anni, così che nessuno potesse più avvicinarsi e farti male.
E sono sicura che, prima o poi, in un attimo, un granello di sabbia abbia scalfito la tua armatura e ti ha fatto scoprire inerme davanti a quel che ti circonda.
Moon è una ragazza di sedici anni, eppure sembra portare il peso del mondo sulle spalle.
Negli occhi ha il cielo e nei capelli il sole, ma non riesce a vederlo perché lei stessa si nasconde da ciò che è realmente. Sopravvive alla vita giorno dopo giorno: quello è il suo modo di vivere. Resta indifferente a ciò che la circonda finché, a un tratto, nella sua quotidianità trascorsa a Borgo Opaco, qualcosa scalfisce la sua corazza e la spinge a ribellarsi, a scoprirsi, a voler urlare al mondo quanto lei non sia invisibile. La vita è fatta di scelte e a Moon da oggi tocca scegliere.




Sin da piccoli ci hanno insegnato che il buio è la tana dei mostri e che solo mamma e papà ci avrebbero potuto proteggere. Crescendo capiamo che in realtà i mostri – quelle creature strane, dai denti appuntiti – non esistono. Ma in fondo, quando la notte cala sulla città e il silenzio si amplifica all’interno nelle nostre case, lì in quell’angolino, la paura si affaccia di nuovo ed è per questo che nascondiamo il nostro corpo sotto un lenzuolo, trovando in quel pezzo di stoffa tutto il nostro coraggio. Borgo Opaco ci racconta che i mostri non nascono tali, o almeno non sempre, ma lo diventano per colpa di altri. Lui è Carduel o meglio, l’ombra di quello che era. Lui è un mostro, perché l’abisso l’ha trascinato con sé nel suo buio. Il dolore, la disperazione, la solitudine sono le sue compagne e in quelle tenebre Carduel divora se stesso.



Immagina acque cristalline che solcano tra le terre fiorite lungo i fianchi delle montagne. Immagina fanciulle immortali, dai lunghi capelli e dai corpi sinuosi, giocare tra i ruscelli e amare ogni creatura. Visualizza il loro tocco delicato e le loro facoltà profetiche. Poi rimani in silenzio e ascolta. Ascolta la voce che proviene dall’angolo, da quello scoglio più in là, dove Provenza, figlia dei titani Oceano e Teti, ninfa delle acque dolci, preferisce rimanere in disparte guarendo ogni tipologia di fiore delicato. Provenza è una creatura immortale e, a dispetto delle sue sorelle, non ha innate facoltà profetiche. Seriche chiome corvine le incorniciano il viso da eterna fanciulla, mettendo in risalto le sue guance rosate e la pelle luminosa. Sarà nella vallata di Borgo Opaco che Provenza si troverà costretta a crescere e a perdere la spensieratezza eterna.



La nonna è una delle poche streghe dell’Antica Religione rimasta ancora in vita, tuttavia riesce ad adempiere ai suoi compiti sacerdotali solo in rari momenti.
Non ricorda il suo nome e quanti anni abbia, ma riesce a divinare con il suo mazzo dei tarocchi e a interpretare qualche risposta nei fondi delle tisane alle erbe.
La nonna è una donna ossessiva, compulsiva, maniaca dell’ordine e del controllo; conseguenza di una famiglia disastrata, dove c’era l’obbligo di non mostrare le proprie emozioni e le proprie debolezze.
Cresce in una famiglia numerosa, tuttavia la rigida educazione imposta la porta a non poter contare su nessuno e a risolvere qualsiasi circostanza solo con le sue forze.
Questo senso di alienazione imposto già dalla sua nascita, porta la nonna inconsapevolmente ad impostare lo stesso sistema educativo anche nella sua famiglia, finendo poi ad accentuarlo nella crescita della nipote.
Ad un tratto, il suo sistema educativo cambia fino ad evidenziare in lei il suo lato più cupo e austero.




In Al di là di Borgo Opaco, incontriamo Iside quando ormai è cambiato tutto. In quel mondo, Iside è una divinità dimenticata. La Dea di tutte le Dee, ora è una semplice donna dalla pelle ambrata e dallo sguardo intenso. Fedele compagna di Osiride, perdutamente innamorata del Dio che era e dell’uomo che è adesso, ricorda con malinconia i momenti in cui insieme regnavano sull’Oltretomba. Iside è una donna nostalgica, testarda a volte, ma fedele al rispetto che ha nei confronti del suo compagno, Osiride. Rispetta ogni suo volere e fino all’ultimo accetta ogni sua decisione. Un tempo tutti amavano Iside e Osiride insieme, tutti erano invidiosi della loro passione e Iside spera, fino alla fine, di ritornare a ciò che erano.




Osiride, Divinità egizia appartenente al vecchio regno Egizio, in Borgo Opaco ora è una divinità che si sta spegnendo, ma che si aggrappa con tutte le sue forze, all’ultimo briciolo di speranza che gli rimane. Lui Giudice del Tribunale delle Anime, fedele compagno di Iside che, nonostante tutto, continua ad amare alla follia. Osiride ha sempre dato tutto per il suo popolo, si è sacrificato per salvare il suo regno, ma adesso si ritrovare a combattere in un corpo da uomo, stanco delle sue ossessioni e paure. Stanco di cadere e spaventato all’idea di buttarsi nel vuoto.




Castalia è figlia di Nymphe e delle sue rigorose leggi imposte sull’educazione. Cresce ribelle rispetto a ciò che sua madre le insegna. Non le interessa essere una strega, lei è una mezza ninfa dei boschi e preferisce scoprire il mondo che c’è fuori, piuttosto che fermarsi all’interno di quattro mura. Non ha facoltà medianiche, ma ascolta spesso il suo istinto che le suggerisce quando qualcosa non va. Non ama le bugie o le frasi non dette. Preferisce un’amara verità, piuttosto che delle bugie confezionate e colorate. Se pur all’apparenza può sembrare riservata, Castalia si innamora di Apollo, divinità del sole. Vivono un amore passionale, forte, uno di quelli che lasciano senza fiato e, il concepimento avvenuto sotto il cielo d’estate, porta poi alla luce la loro unica figlia, Moon. Da madre, Castalia sente ruggire una leonessa nella sua anima. L’animale che è in lei è pronto ad attaccare chiunque pur di difendere sua figlia. Quando in Borgo Opaco dovrà fare una scelta, non ci penserà due volte e sarà pronta ad affrontare le conseguenze. In Custode dell’Oltretomba ritroviamo una Castalia ferita, diversa per gli anni che sono passati e per le ferite che si porta nell’animo, ma è pronta a tutto, a qualsiasi cosa pur di salvare chi ama.



 

 

 

Quale Sabba si prepara a festeggiare tutta Borgo Opaco ?

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